PESCHICI - La notizia della
stipula della convenzione
tra l�amministrazione comunale
di Peschici e i proprietari
dell�abbazia di K�lena
(la famiglia Martucci),
per la fruizione dell�importante
complesso storico-monumentale,
non poteva non
suscitare grande interesse.
Se il 13 giugno la convenzione
verr� sottoscritta. si
chiuder� la lunga pagina,
scritta a pi� mani, perch�
quello che fu un importante
complesso monastico, possa
tornare ad essere luogo di
culto e testimonianza di un
passato ricco di emozioni e
di forte sentimento religioso.
Ma non mancano perplessit�
e timori. L�opinione
pubblica non vorrebbe che
tutto questo altro non fosse
che un ulteriore segmento di
un lungo percorso del quale
non � ancora possibile scrivere
la parola fine.
Perplessit� in merito ai
termini della convenzione
che, se non modificati rispetto
alla prima stesura, in
effetti farebbero del complesso
monumentale un
gioiello da conservare nello
scrigno di famiglia, da sfoggiare
nelle occasioni buone.
E nient�altro.
Infatti, la famiglia Martucci
consentirebbe la fruizione
pubblica soltanto della
�chiesa nuova�, il sabato e la
domenica nei mesi estivi, e
una volta alla settimana, su
richiesta del Comune, in altri
periodi dell�anno. L�apertura
sarebbe anche concessa
all�Arcivescovo di Manfredonia,
ma solo su specifica e
particolare richiesta, e sarebbeassicurata il 7 e 8 settembre
in occasione della ricorrenza
della Madonna di
K�lena. In tutto una fruizione
limitata a non pi� di una
settantina di giorni all�anno
un periodo di quindici
a partire dal 2005. Condizioni
sulle quali lo stesso
sindaco di Peschici, Francesco
Tavaglione, ha gi� detto
di essere �inaccettabili�.
�Top secret� su quelli che
sono i contenuti della nuova
proposta che dovrebbe essere
sottoscritta il prossimo 13
giugno. L�unica indiscrizione
trapelata � quella di un
prolungamento, da quindici
a venticique anni, della validit�
della convenzione. Il Ministero
per i Beni culturali
ha stanziato i primi trecentocinquantamila
euro per il
recupero dell�ex complesso
monastico, interventi che si
rendono necessari e urgenti
per lo stato di degrado in cui
versa.
Monsignor Domenico
D�Ambrosio, vescovo di
Manfredonia-Vieste-San
Giovanni Rotondo, nativo di
Peschici, da tempo sta operando
perch� �questo monumento
insigne possa tornare
ad essere un bene fruibile
dall�intera nostra comunit�
e da quanti vorranno riascoltare
le voci dirette dei
protagonisti che, per secoli,
hanno trasformato questo
luogo, oggi deserto e impietosamente
lasciato alla riuna
e all�oblio, in un canticum
laudis al Signore Onnipotente
e in fervida officina
esaltante il lavoro umano fedeli al motto benedettino ora
et labora�. E� anche l�auspicio
del Centro culturale
�Martella� di Peschici che
ha contribuito, in modo significativo,
a porre all�attenzione
dell�opinione pubblica
il problema del recupero dell�abbazia.
Naturalmente, la stessa
amministrazione comunale
si sta adoperando perch� K�lena
possa tornare ad essere
punto di riferimento per la
comunit� locale e per quanti
vorranno continuare a vedere
nell�ex complesso monastico
una pagina importante
della storia del Gargano.
L'abbazia di
Kalena
PESCHICI
- Sulla stipula
della convenzione tra il
sindaco di Peschici, Francesco
Tavaglione, e gli eredi
Martucci, proprietari
dell�abbazia di K�lena, per
la fruizione dell�ex complesso
monastico, �lettera
aperta� di mons. Domenico
D�Ambrosio, vescovo di
Manfredonia-Vieste-San
Giovanni Rotondo.
�K�lena: la tunica stracciata
� - scrive il prelato
nella lettera indirizzata al
sindaco del centro garganico
- �A leggere notizie di
stampa mi giungono alcune
buone nuove sulla nostra
abbazia di Santa Maria
di Kalena. Pare che lei
stia per firmare con gli eredi
Martucci una convenzione
per l�utilizzo del primo
finanziamento (trecentocinquantamila
euro) del
Ministero dei Beni Culturali
per il recupero del nostro
storico monumento. I
termini della convenzionenon mi sembrano altrettanto
buoni a giudicare dalla durata
della convenzione (uindici,
o nella ottimistica previsione
venticinque anni), minimale
e al ribasso. Pochi
giorni nel corso dell�anno,
con qualche ulteriore benigna
concessione a richiesta
all�autorit� religiosa competente,
leggi Arcivescovo di
Manfredonia-Vieste- San
Giovanni Rotondo.
Credo che il denaro pubblico,
frutto della grande campagna
di sensibilizzazione
pro Kalena, portata avanti
da tanti, debba essere utilizzato
al meglio a servizio �non
catenacciar� della comunit�.
Vorrei ricordarle che tra i
primi a porre il problema in
modo pubblico e solenne c��
il sottoscritto, cittadino di
Peschici, la mia patria.
Non pu� non ricordare l�occasione.
Nominato arcivescovo
metropolita di Foggia-
Bovino, la civica amministrazione
da lei presieduta,
volle accogliermi per un
giorno di festa a Peschici nel
mese di ottobre 1999. Nel discorso
tenuto nell�aula consiliare
del Comune di Peschici
posi sul tappeto il degrado
e l�incuria in cui versava
l�Abbazia di Kalena e gridai
ai miei concittadini l�ingiustificata
latitanza di fronte a
un bene a noi consegnato
dalle generazioni dei padri!
Subito dopo seguirono alcuni
incontri informali con lei
per trovare delle soluzioni
con i proprietari: gli eredi
Martucci, ma senza approdare
a risultati concreti.
Ora finalmente pare si sia
arrivati a una certa, incompleta
e mortificante dirittura
di arrivo. Kalena con la sua
storia religiosa, con la sua
arte, con il suo valore originario
non pu� essere patteggiata
in modo riduttivo.
Pensavo, visto il mio impegno,
il mio amore per un luogo
sacro, vista la mia funzione
e il ruolo non secondario
di un arcivescovo in un monumento
sacro, che la civica
amministrazione mi avrebbe
in qualche modo coinvolto
nella vicenda. Invece silenzio
assoluto. Lo scorso 5 maggio
le ho scritto una lettera
sulla questione, ma finora
nessun cenno di risposta.
Eppure gli inizi della storia
di Kalena devono molto a un
vescovo di Siponto di cui sono
successore. In un documento
del 1023, siamo alle origini
della storia della nostra
abbazia, leggiamo che il
vescovo Leone di Siponto dona
all�abbazia di Tremiti una
�ecclesia deserta quae vocatur
Kalena�. Nel momento in
cui le tante battaglie portate
avanti dal benemerito Centro
studi �Martella�, dall�arcivescovo
del luogo e dalla civica
amministrazione, intravedono
un qualche barlume
iniziale di soluzione, lo stesso
arcivescovo, per giunta
peschiciano, viene inspiegabilmente
escluso dal portare
un qualche sicuro e appropriato
contributo per la firma
del comodato con i proprietari.
Kalena, so che lei ne
� ben convinto, non � un monumento
qualsiasi: � un monumento
sacro. La sua origine
� da cercarsi in quella sete
inestinguibile di Dio che
da sempre porta uomini e
donne a fare della loro vita una
lode di Dio e un servizio
ai fratelli. I monaci che per
secoli hanno fatto risuonare
con la loro preghiera l�Abbazia,
sono stati anche, con il
loro lavoro, ce lo dicono i tanti
documenti, promotori di
civilt� e di progresso per le
nostre povere popolazioni.
In conclusione sono a manifestarle
l�amarezza derivante
dall� esclusione dell�arcivescovo
del luogo, esclusione
che lede e mortifica la
religiosit� di un intero popolo.
Non sono per� a chiedere
elemosina alcuna.
Continuer� a seguire con
vigile attenzione la vicenda
e i suoi sviluppi. Ogni
luogo sacro, lei ben conosce
leggi e norme che sovrintendono
a questa sacralit�,
ha nel vescovo il
principale responsabile e
tutore.
Sono convinto che sapr�
ben condurre le trattative
e ridare alla comunit� di
Peschici un luogo e una
ricchezza che � radicata
nella sua storia.
Nel ringraziarla per la
fatica che sta portando avanti,
sento di augurarle
un pieno successo�.
(Fran.Mastr.)
PESCHICI - Sulla stipula
della convenzione tra il
sindaco di Peschici, Francesco
Tavaglione, e gli eredi
Martucci, proprietari
dell�abbazia di K�lena, per
la fruizione dell�ex complesso
monastico, �lettera
aperta� di mons. Domenico
D�Ambrosio, vescovo di
Manfredonia-Vieste-San
Giovanni Rotondo.
�K�lena: la tunica stracciata
� - scrive il prelato
nella lettera indirizzata al
sindaco del centro garganico
- �A leggere notizie di
stampa mi giungono alcune
buone nuove sulla nostra
abbazia di Santa Maria
di Kalena. Pare che lei
stia per firmare con gli eredi
Martucci una convenzione
per l�utilizzo del primo
finanziamento (trecentocinquantamila
euro) del
Ministero dei Beni Culturali
per il recupero del nostro
storico monumento. I
termini della convenzione
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